Femminicidio a Castellabate, il compagno: nessun interesse a uccidere Silvia
Kai Dausel, l’unico finora indagato dalla Procura di Vallo della Lucania per l’uccisione di Silvia Nowak a Castellabate, ha raccontato la sua verità sulla morte della compagna ai microfoni de “La Vita in Diretta“, la trasmissione in onda su RaiUno.
L’uomo, connazionale della vittima ha ribadito – come anche anche il sito ilmattino.it – di non aver mai avuto alcun motivo per uccidere la 53enne tedesca.
«Ci deve essere sempre un movente per un delitto, giusto? Su di me solo bugie. Era mia moglie quella con i soldi, io non ho niente. Non ho nessun vantaggio finanziario, solo svantaggi. I soldi sono sul conto di Silvia e non sono registrato come erede.
Non ne ricavo niente. Ho sentito delle dicerie secondo cui avrei voluto impossessarmi del suo patrimonio, ma io non ricevo nulla, zero».
Il 62enne ha respinto anche il movente passionale: «A me e mia moglie non interessava più la sessualità. Avevamo perso entrambi l’interesse.
Ma quale gelosia? Mia moglie non aveva più alcun interesse ad avere storie con uomini».